2 Giugno, Festa della Repubblica

Ieri, 2 giugno, è stato celebrato il 70° anniversario della nascita della  Repubblica italiana. Il 2 giugno 1946 è stato il giorno del referendum,  in cui la popolazione italiana è stata invitata a scegliere tra repubblica o monarchia. E’ stato un giorno  importante anche perché hanno votato per la prima volta le donne, questa è stata la fine di una dura lotta da parte degli uomini e delle donne che volevano sentirsi liberi. Oltre al votare per la forma  di Stato che si voleva per l’Italia,  la popolazione ha votato anche per eleggere l’Assemblea costituente, i 500 padri e madri costituenti che avrebbero scritto la prima costituzione italiana.

Ieri durante la celebrazione, abbiamo consegnato al sindaco una cartina del nostro territorio dove sono evidenziati i luoghi storicamente più importanti. Per realizzare questo materiale abbiamo partecipata al progetto “Da Nord a Sud un ponte di legalità”, realizzato con l’aiuto di casa cervi e il gemellaggio con la scuola secondaria dell’istituto comprensivo “A. Chiarelli” di Martina Franca.

Foto cartina:

 

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Link Casa Cervi: http://www.istitutocervi.it/2016/05/15/da-nord-a-sud-un-ponte-di-resistenza-per-la-legalita-a-s-2015-16/

 

 

 

Il partigiano Lupo

Armando Tagliavini nacque il 29 Aprile 1926. Aveva solo diciassette anni quando è entrato  nel gruppo partigiano  VII Brigata Julia tra Corniglio, Bosco, Agna e Canetolo. In montagna è stato ospitato dal parroco. Il suo nome di battaglia era Lupo. In montagna Tagliavini e i suoi compagni  partigiani controllavano i movimenti tedeschi dal Passo della Cisa.

Ad aprile del 1945 insieme a Vispo ( Gino Alinovi) e a Lomen ( Arduino Lanzi) e a due guastatori di Spilamberto ha compiuto un’importante azione di sabotaggio: vicino al ponte di san Siro  ha fatto saltare in aria il pozzetto  interrompendo  i collegamenti telefonici dei tedeschi  che all’epoca erano solo via cavo,

In questo modo ha impedito che gli americani bombardassero di nuovo  il paese.

Agli inizi degli anni ’50 si impegna nella politica comunale nel Partito Socialista  e diventa assessore e poi vicesindaco.

Disse: “ Nella guerra non c’è un vincitore: perdono tutti”.

 

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Armando Tagliavini, partigiano Lupo VII Brigata

 

Il nostro intervento a Casa Cervi

Il 16 maggio, in occasione del gemellaggio con i ragazzi di Martina Franca, abbiamo presentato il lavoro che abbiamo realizzato per  il progetto  “DALLA STORIA LE RADICI DEL NOSTRO PRESENTE, NELLA LEGALITA’ L’IMPEGNO PER UNA SOCIETA’ RESPONSABILE. Da Nord a Sud un ponte di resistenza per la legalità”. 

Abbiamo scelto alcune immagini che sintetizzano il percorso della nostra ricerca che spazia dagli archivi privati a quelli pubblici, dagli insediamenti rurali alla nuova urbanizzazione, dai testimoni di ieri a quelli del tempo presente, dai documenti visivi a quelli digitali per  capire quali trasformazioni ci siano state.

Un esempio di trasformazione  è la corte Mischi a San Polo di Torrile,  di proprietà della marchesa Maria Mischi:  una serie di fabbricati, disposti a corte, a cui si accedeva attraverso un arco sovrastato da una torretta. Alla sua morte la marchesa  lasciò alla parrocchia l’edificio che divenne il cinema-teatro del paese,  oggi, trasformato in oratorio.

Della corte non rimane più nulla perché nel 1974, negli anni del boom immobiliare,  fu distrutta per costruire una serie di condomini.

Dopo l’incontro con Gabriella Bonini per imparare come si osserva un paesaggio,  siamo usciti sul territorio per fotografare i paesaggi che a nostro parere sono belli oppure brutti, inoltre abbiamo cercato foto vecchie per capire i cambiamenti avvenuti.

Abbiamo recuperato una foto con tre bambini che stanno facendo il bagno in un canale, che si trova dopo il passaggio a livello a San Polo; sul lato si vede anche un filare di vite lungo la riva.

1 corte mischi

Villa e Corte Mischi a S.Polo di Torrile

2 demolizione corte mischi

3 oggi corte mischi

Ex corte Mischi Oggi

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Paesaggio ieri

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Paesaggio bello oggi

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Paesaggio brutto oggi

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Intitolazione del parco ai fratelli Dominici e a Mirco Lanzi a Gainago

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Intitolazione del parco alle Vittime innocenti delle mafie. 21 marzo.

Oggi il paesaggio agrario si presenta  con un trattore che sta tagliando l’erba in un campo, è il foraggio destinato all’ alimentazione di un allevamento bovino. Infatti nel nostro Comune  le aziende agricole praticano l’allevamento per la produzione del formaggio Parmigiano Reggiano.  Invece secondo noi un paesaggio brutto  è quello del capannone abbandonato.

Abbiamo anche imparato che si può studiare la storia attraverso la toponomastica.

Abbiamo svolto una ricerca sui nomi dei personaggi a cui sono intitolate le strade comunali e i parchi. Abbiamo scelto di mostrarvi le ultime intitolazioni.

Il parco intitolato ai fratelli Dominici Remo, Osvaldo, Amneris e Mirco Lanzi, morti il 15 novembre del 45. In un magazzino Remo trovò una bomba inesplosa e pensando fosse un giocattolo la portò fuori e ci giocò insieme ad altri ragazzi, la batté due volte per terra e la seconda volta la bomba scoppiò: erano le 13:30.

Il parco Vittime innocenti di tutte le mafie-21 marzo. Il 21 marzo è la giornata della memoria e dell’impegno in cui si ricordano  tutti i nomi delle vittime come Falcone, Borsellino,  a cui è intitolata la nostra scuola , Peppino Impastato a cui è intitolata una sala civica, Ilaria Alpi e Mira Hrovatin a cui è stata intitolata recentemente una strada.

Incontro con i ragazzi di Martina Franca

Lunedì 16 maggio siamo andati a casa Cervi per incontrare – finalmente !- i ragazzi di Martina Franca. Insieme abbiamo presentato i rispettivi progetti che stiamo svolgendo e  abbiamo fatto un”gioco” sulle date importanti del calendario civile italiano. Dopo il pranzo  abbiamo guardato il film “I cento passi” sulla storia di Peppino Impastato  e poi abbiamo fatto conoscenza chiacchierando in libertà.

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Le 5 chiese del nostro Comune

La nostra ricerca  per conoscere i luoghi significativi del nostro Comune è proseguita  con la ricostruzione della storia delle 5 chiese presenti sul territorio di Torrile e frazioni.

Chiesa di Sant’Andrea

Località: Sant’Andrea frazione del Comune di Torrile

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In una pergamena del 1230 vengono citate, per questa zona, due chiese distinte: quella di Sant’Andrea e quella di Sant’Andrea Pietralbadana. Nel 1519 la chiesa di S. Andrea di Pietralbadana è stata forse distrutta dalle acque della Parma.

La struttura è restaurata nel 1939 e ne è decorato l’interno ad opera del prof. Riccardo Vasini, nativo di S.Polo.

Nel 1965 venne rifatto il tetto a capriate in cemento armato, restaurata la facciata e qui aperta una bifora.

All’interno: Dipinti del XVII-XVIII secolo, tra cui una pregevole “Sacra famiglia con angeli” (sec XVII) di pittore emiliano prossimo a Bartolomeo Schiavoni. Sono presenti arredi sacri del XVII-XVIII secolo.

 

Chiesa di San Biagio

Località: Torrile

La prima cappella di questa parrocchia è ricordata in una bolla di papa Gregorio XIII del 1187, in cui se ne conferma la dipendenza dal Monastero delle Benedettine di S. Paolo in Parma e il nome del titolare “S.Biabo vescovo e martire”.  Nel 1230 dipendeva dalla Pieve di Colorno e nel 1354 dal Vescovo. Nel 1520 ritornò alle dipendenze della Badessa del Monastero di S.Paolo.    L’antica chiesetta venne demolita nel 1820 risparmiando il campanile per permettere la costruzione della nuova chiesa. I lavori, iniziati nel 1820 e finiti nel 1830, realizzarono il progetto di Pietro Cugini, allievo del Petitot . La decorazione interna avvenne nel 1877, invece la facciata con le statue in cemento di S.Biagio e S.Domenico fu eretta nel 1903.

 

Chiesa della Conversione di San Paolo

Località: S.Polo di Torrile

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La prima chiesa eretta in questo territorio è ricordata nel decreto del 1005 col quale viene donata dal vescovo Sigifredo II al monastero S.Paolo di Parma. Da una bolla del pontefice Gregorio XIII sappiamo che nel 1187 la chiesa apparteneva ancora al Monastero di S. Paolo. Nel 1840 un fulmine colpì il campanile e la chiesa distruggendola, ma nel 1843 fu prontamente ricostruita . Nel 1906 fu aperto il finestrone rotondo sopra la porta maggiore in sostituzione di quello rettangolare. Tra il 1943 e il 1949 l’edificio subì una nuova serie di restauri che intendevano riportarlo alle linee primitive; per questo fu ripristinato il tetto a capriate e sopraelevato il campanile.

 

Chiesa di S. Siro

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La prima notizia di questa chiasa risale al secolo XIII; l’edificio ha subito numerosi rifacimenti, pur riservando nella struttura e nel campanile le forme quattrocentesche.

Di estrema suggestione è il sito in cui si trova il piccolo nucleo comprendente la chiasa stessa: si tratta di una stretta curva del torrente Parma che isola l’ambiente circostante e incornicia questa oasi di tranquillità.

All’interno: affresco raffigurante S. Giovanni Battista e San Rocco (secolo XVI), arredi e paramenti sacri XVII-XVIII secolo.

Chiesa di S. Giovanni Battista

Località: Gainago

 

Se ne ha notizia dal secolo XII; nel secolo XIII fu trasformata in un tempio romanico.

Nel 1744 la chiesa venne radicalmente modificata sia nella struttura architettonica che nella decorazione a fresco delle pareti interne.

Nel 1932, inoltre, è stata ricostruita la facciata.

All’interno: affreschi di ottima fattura raffiguranti S. Sebastiano e altri santi (sec XVII-XIX). Affreschi del XIII-XIV secolo. Dipinti del XVII-XVIII secolo, arredi sacri e paramenti del XVII-XVIII secolo.

Alla scoperta di San Polo

Nei giorni scorsi insieme alle altre terze  siamo usciti alla scoperta dei luoghi significativi di San Polo. Siamo andati subito ad osservare il monumento dedicato ai caduti della 1^ e della 2^ guerra mondiale. Il monumento è stato eretto nel piazzale denominato Caduti di tutte le guerre nel 1926 per ricordare i caduti sampolesi  della 1^ guerra mondiale (1915-1918). Ad esso è stata aggiunta una lapide commemorativa dei militari, civili, partigiani del nostro comune morti durante la 2^ guerra mondiale (1940-1945).

 

Dal monumento ci siamo spostati nel parco Attilio Gombia presso il cippo commemorativo che ricorda 5 civili vittime della II Guerra mondiale: Umberto Campanili (41 anni), Tullo Passera (25 anni), Bonfiglio Pelagatti (33 anni), Sergio Pinazzi (17 anni), Gino Terzi (29 anni) morti il 25/04/1945.
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Cippo commemorativo della strage nazifascista in via Matteotti a San Polo di Torrile. 25/04/1945

 

PROGETTO CON CASA CERVI

Quest’anno, insieme alle altre terze, stiamo partecipando a un progetto che si occupa del territorio e che coinvolge la scuola, il comune di Torrile (PR) ,casa Cervi e la scuola di Martina Franca (TA) attraverso la rete di comunicazione  “Da Nord a Sud un ponte di resistenza per la legalità”.

Per presentare questo progetto si è svolta, in aula magna, una conferenza stampa nella quale hanno partecipato: il preside, il sindaco, l’ assessore scolastico, l’ ispettore Rondanini, le professoresse e noi alunni.

 

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Sempre riguardante il progetto:

Il 30 marzo è venuta la prof Bonini ,insegnante dell’ università, che  ci ha parlato  del territorio di Parma in specifico di S. Polo e Torrile. Ci ha spiegato che il paesaggio agrario ha attraversato cambiamenti durante il ‘900, da campagna a città e questo ha avuto benefici ma anche modifiche d’ identità. Inoltre ci ha parlato del paesaggio spiegandocene il significato:

  1. Il paesaggio è in ogni luogo
  2. Il paesaggio è un componente essenziale del contesto
  3. Il paesaggio è quella parte di territorio percepito dalla popolazione
  4. Il paesaggio è la forma che l’ uomo ha dato al territorio (citazione di Emilio Sereni)

Il nostro compito, inseguito, è stato quello di scattare due foto di paesaggi (uno bello e uno brutto) del comune di Torrile , completando una tabella e rispondendo ad alcune domande:

  • Quali sono gli elementi che compongono il paesaggio della foto ? ( elementi fisici, biologici e antropici)
  • Quali degli elementi individuati definiresti strutturali*?
  • Quali sono gli elementi qualificanti*?
  • Di che tipo ?

* strutturale = elementi fondamentali, difficilmente modificabili, che determinano i connotati, la fisionomia del paesaggio.

* qualificanti = elementi che influenzano la percezione di qualità del bello e del brutto.

e inoltre:

Elementi non strutturali: elementi che si possono modificare facilmente.

Elementi di valore: estetico, affettivo, storico-testimoniale, ecologico, sociale e culturale…

AIDO

Dei volontari dell’AIDO sono venuti nella nostra  scuola per spiegarci l’importanza del loro elaborato,senza scopo di lucro, e come funziona.L’AIDO è un’associazione che si basa nel salvare delle vite attraverso il dono di organi e tessuti. Per prima cosa ci hanno chiesto che  cosa pensavamo fosse l’AIDO, basandoci sulle seguenti domande: Chi? Cosa? Perché? Dove?Come?

E successivamente le risposte a queste domande le abbiamo trascritte su dei cartelloni:

CHI? I protagonisti dell’associazione sono: i volontari, i donatori e i ricevitori di organi.

COSA ?  Si donano : i reni, il fegato, il cuore, il pancreas, i polmoni e l’intestino, mentre i tessuti sono le cornee, il tessuto osseo, le cartilagini, i tendini, la cute, le valvole cardiache, i vasi sanguigni.

Perché? Per salvare le vite di altre persone.

DOVE?  Nelle associazioni dell’AIDO che collaborano con gli ospedali.

COME? Attraverso trapianti.

Poi ci hanno spiegato la procedura :

1 Le persone che si iscrivono all’AIDO manifestano la volontà di donare organi e tessuti quando non ci saranno più.

2 Il donatore non saprà mai a chi dona e il ricevitore non saprà mai chi è il donatore.

3 Scelta individuale quella di iscriversi.

 

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Mostra sul Maestro Alberto Manzi

Un’ interessante giornata alla scoperta della vita del Maestro Alberto Manzi.IMG-20151123-WA0009 (1) Alberto Manzi  creò un programma televisivo nel secondo dopo guerra del secolo scorso, che insegnò agli italiani a leggere e a scrivere. Il programma venne chiamato ” Non è mai troppo tardi”.  Manzi insegnò nella scuola elementare e collaborò con la televisione tutta la vita, scrivendo racconti, fiabe e romanzi di formazione; il suo obbiettivo era stimolare lo sviluppo intellettuale dei bambini usando domande, “trabocchetti” logici, il gioco, partendo prima dalla loro forma mentis e dalle realtà che vivevano e conoscevano per fare ragionamenti logici, acquisire un metodo per districarsi nei “labirinti” del sapere e della vita.

DUE SUE FRASI FAMOSE ERANO:    

  •  “Partire da cose semplici e concrete per arrivare gradualmente ad un principio di astrazione”.
  • “Fa quel che può, quel che non può non fa!”     

 

Eccoci in Sala Civica per scoprire:

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